Testimonianza 4

SUOR MARIA CAROLA EZEISI racconta:

Io, Suor Maria Carola Ezeisi, sono la quarta di otto figli nati da Benedetto e Giuseppina Ezeisi. 
Sono nata a Nkwelle-Ezunaka, Nigeria, il 30 agosto 1971. Sono stata battezzata il 15 dicembre dello stesso anno. Ho fatto la prima Comunione all’età di quattordici anni e la Confermazione un anno dopo.

a già da quando avevo dieci anni frequentavo le lezioni di Catechismo insieme con altri ragazzi e ragazze, nella Casa del Noviziato di una Comunità di frati chiamati “Fratelli di Santo Stefano”. Insieme con mia madre vi andavo pure a Messa tutte le domeniche. Mi piaceva molto la loro vita, e il loro modo di pregare e cantare mi suscitava in cuore il desiderio di poter fare come loro, vivendo nella Casa di Dio. Fino a quel tempo non conoscevo nessuna Comunità di monache. Ma speravo che le monache fossero come loro, vivendo in chiesa giorno e notte. E’ questo che mi interessava di più. Desideravo che anche noi vivessimo sempre in chiesa per non aver bisogno di fare tutta quella strada da casa nostra per arrivare in chiesa.

Dopo il Catechismo mi dilettavo a sentire quei frati cantare l’Ufficio divino. Desideravo tanto di poter vivere con loro. Mi fermavo lì a godere dei loro canti anche dopo che i miei compagni erano già partiti.
Qualcuno di questi frati diceva a mia madre: “Questa tua figlia, una volta cresciuta, farà la monaca”. Ma lei rideva e rispondeva: “Ma no, non proprio questa!”

Dopo le scuole elementari, mentre frequentavo le medie, alcuni gruppi di Suore di vita apostolica venivano ad introdursi alle studentesse, lasciando i loro indirizzi, in caso che qualche studentessa fosse interessata di diventare membro della loro Congregazione. Su di me non lasciavano nessun effetto, anche perché vedevo che il loro abito non era tanto differente dal vestito portato dalle persone secolari.

Mi è capitato poi nelle mani un elenco di tutte le Congregazioni di vita apostolica in Nigeria. Ma nessuna mi attraeva. Dopo altre ricerche senza risultato, mi era venuto in mente di sposarmi, ma questo pensiero non mi lasciava contenta.

Negli ultimi anni delle scuole medie un signore è venuto da Onitsha a fare il contadino a Nkwelle, dove abitavo io con la famiglia. Un suo amico che gli aveva trovato questo lavoro era anche amico della mia famiglia. Questi diceva che quel signore era uscito da un monastero e stava cercando lavoro. Gli ho chiesto, poi, cosa intendeva per “monastero”. Lui ha risposto che in monastero vivono delle persone separate dal mondo, facendo penitenza, digiunando e pregando in continuazione. Una volta entrate in clausura non potevano più andare a trovare le loro famiglie” e altre cose che ha detto. Mia madre, sentendolo raccontare tutto questo, ha commentato: “Nessuna meraviglia che ha lasciato il monastero. Non è un posto fatto per gente sana di mente”.
Al contrario io gli prestavo tanta attenzione e la mia mente si è trovata anche un po’ rilassata dalla fatica della lunga ricerca.
L’indomani sono andata da sola a chiedere all’ex-monaco privatamente: “E’ vero che eri in monastero? – Sì -Allora perché ne sei uscito? – Perché non penso che questa sia la mia vocazione.”

Finite le scuole medie nell’anno 1991, essendo stata finalmente in possesso di un elenco di monasteri femminili in Nigeria, ho scelto quello benedettino di Umuoji. Uno dei frati di cui ho scritto sopra, con il quale ero rimasta in contatto riguardo alla mia vita spirituale, mi ha raccomandata alla Madre Patrizia, Abbadessa del monastero di Umuoji. Su invito di questa Abbadessa e con la benedizione dei miei genitori, l’11 maggio 1992 sono entrata in quel monastero per fare l’esperienza della vita monastica. Essendo riuscita l’esperienza il 14 novembre vi sono rientrata e una settimana dopo, il 22 novembre 1992 ho cominciato il postulantato. Passati due anni, il 10 luglio 1994 ho cominciato il noviziato e il 10 febbraio 1997 ho emesso la Professione Temporanea. Sette anni dopo, il 27 marzo 2004, ho emesso la Professione Solenne.

Nell’anno 2008, Madre Margherita Maria, la nuova Abbadessa di Umuoji succeduta a Madre Patrizia mi ha mandata con due altre monache in missione in Spagna, per aiutare una Comunità benedettina. Dopo cinque anni in Spagna, il 17 ottobre 2013, con il permesso della mia stessa Abbadessa nigeriana, sono passata a questo monastero benedettino di Santa Maria Maddalena, di Urbania, per un periodo di prova. E il 21 novembre 2015, avendo conseguito il trasferimento definitivo ho confermato la mia Stabilità in questa nuova famiglia monastica.