Nell’Eterna Dimora

Domenica, 15 novembre 2009, Dio ha chiamato a sé, per condividere la sua pace nell’eterna dimora del suo Regno, la nostra Consorella Suor MARIA SERAFINA BICHI, al secolo ASSUNTA, 
di anni 86.
La Messa Esequiale ha avuto luogo lunedì, 16 novembre, 
nella nostra Chiesa di S.Maria Maddalena, in Urbania.
All’omelia, il nostro parroco Mons. Piero Pellegrini ha commentato così le letture ( 1 Re 19,3-13; Sl 27(26); Mt 6,25-34) in riferimento alla Consorella deceduta:

“Il tuo volto, Signore, io cerco, non nascondermi il tuo volto”. È il volto di Gesù risorto che noi cerchiamo oggi, mentre salutiamo la sorella monaca Suor Serafina, vissuta per oltre 60 anni nella consacrazione a Dio, secondo il carisma di S. Benedetto da Norcia, in questo monastero di S. Maria Maddalena. Gesù è la risurrezione e la vita: a lui affidiamo la Sorella perché l’accolga nella Casa della pace e della gioia, a lui affidiamo ogni nostra speranza per la nostra vita. Sr. Serafina oggi entra con le vergini sagge alla festa del gran Re, partecipa alla sua vita e alla sua gioia, per sempre, insieme alle Sorelle Monache che l’hanno preceduta, all’immensa schiera di Benedettini e agli Angeli e Santi.

1. “Cercate anzitutto il Regno di Dio”
La parola del Signore, ascoltata nel vangelo, esprime l’accorato invito di Gesù ai suoi discepoli. Ci sono tanti beni nel mondo, beni buoni, utili; ci sono stati di vita in cui si può collaborare allo sviluppo del mondo in vario modo. Gesù insiste nel mettere al primo posto l’amore di Dio: accogliere e corrispondere a questo amore, dedicandovi anima, energie, volontà. Tra i tanti discepoli che hanno risposto c’è anche Suor Serafina, chiamata Assunta a Sant’Angelo in Vado, dove è nata 86 anni fa, da una famiglia veramente cristiana, dove ha imparato a dare il primato all’amore di Dio, e a fare le scelte giuste nella vita. Dotata di naturale bellezza e bontà, non tardò ad attirare l’attenzione di qualche giovane. Difatti uno di loro si innamorò fortemente di lei e gli dispiacque molto quando ha saputo che Iddio l’aveva già scelta per servirlo nello stato verginale in un monastero di clausura. Lei ha avuto il coraggio di posporre l’amore umano all’amore di Cristo, di modo che, non ancora compiuti 22 anni, ha varcato la soglia del monastero di S. Maria Maddalena, in Urbania. Era il 7 aprile 1945.
Appena un anno dopo, il 25 marzo 1946, l’hanno vestita con l’abito benedettino, cambiandone il nome battesimale di Assunta in quello religioso di Maria Serafina. E’ stato per lei un nome programma, che le ha permesso di unire volentieri la sua voce con quella del Coro dei Serafini per lodare Iddio sette volte al giorno per mezzo della Liturgia delle Ore.
Terminato l’anno canonico del noviziato, ha fatto la Professione Temporanea il 27 marzo 1947. Tre anni dopo, è stata consacrata definitivamente a Dio con la Professione Solenne, emessa l’11 aprile 1950.
Suor Serafina ha scoperto il Regno di Dio, l’ha fatto suo e non lo ha lasciato mai più.

2. “Fermati alla presenza del Signore”
Quando il profeta Elia arrivò al monte di Dio l’Oreb, si sentì dire: “Fermati sul monte alla presenza del Signore”. Anche la nostra Sorella ha scoperto che il Signore la voleva tutta per sé nella preghiera e nella lode, nella comunione fraterna, nell’umiltà del cuore e nella semplicità della vita. Ben volentieri ha accolto questa volontà di Dio, non presumendo nulla di speciale per sé, ma desiderando solo di seguire fedelmente il suo sposo.
Durante la sua vita religiosa Suor Serafina ha servito il Signore con umiltà e semplicità negli uffici che le furono affidati, eseguendo i lavori materiali in intima unione con Dio e nell’esercizio delle più elette virtù. Amava fortemente la sua vocazione e si sforzava di rispondervi con fedeltà e generosità. Accoglieva con amore i sacrifici e le rinunzie inerenti alla vita cristiana e religiosa. La sua carità non conosceva limiti; si approfittava di ogni occasione per rendersi utile alle sue Consorelle, anzi preveniva i loro bisogni. Era assidua alla preghiera, non soltanto quella liturgica e comunitaria, ma anche quella privata e personale, alla quale dedicava tutti i suoi momenti liberi.
“Una Monaca di grande, profonda preghiera”, commentavano le Sorelle ieri, al momento del suo passaggio da questo mondo all’eternità. Suor Serafina era davvero una donna di preghiera, in cui celebrava l’amore del suo Sposo e soprattutto si faceva sorella di tante persone e famiglie che venivano al monastero a raccomandarsi alle preghiere delle Monache. Tanti l’hanno sentita vicina, amica e sorella nelle situazioni di sofferenza, nelle prove e nei momenti di ricerca della volontà di Dio. Grazie alla sua preghiera!3. “Non preoccupatevi …”
La sorella Serafina ha raccolto questa parola del Signore e l’ha vissuta con semplicità e coraggio soprattutto nelle varie stagioni in cui il Signore l’ha chiamata a condividere la sua passione, soprattutto in questi ultimi anni.
La croce della malattia le faceva spesso compagnia. Ma anche in questi periodi di sofferenza fisica, edificava chi le era vicino con la sua pazienza e l’abbandono alla volontà di Dio.
In questi ultimi anni, a causa di una brutta caduta, ha dovuto camminare appoggiata al bastone. Ma pure in questa situazione non ha smesso di partecipare a tutti gli atti comunitari di preghiera, e ad occuparsi di lavori compatibili con la sua debolezza fisica. E così ha continuato a fare fino a un paio di anni fa, quando, data la sua età avanzata e l’aggravarsi delle sue infermità, ha dovuto rinunziare ad ogni tipo di lavoro materiale, riempiendo invece le sue giornate con la preghiera, offrendo le sue sofferenze per il mondo intero.
Grazie Suor Serafina di questa testimonianza. “Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio”, anche e soprattutto la croce, la sofferenza, accettata per amor di Dio. Non è facile, però, ripetere “Sia fatta la tua volontà”. La preghiera può aiutarci molto!

4. “Sono certo di contemplare la bontà del Signore”
Lo Sposo divino ha chiamato a sé la sorella Serafina la mattina del 15 novembre, appena finita la S. Messa, dopo un’ulteriore purificazione, essendo stata per più di due mesi confinata a letto. Il Signore si è chinato sul suo letto di dolore e l’ha accolta nelle sue braccia paterne.
Suor Serafina è andata incontro allo Sposo e alla Madre del cielo da lei tanto amata e invocata. I nostri occhi non vedono più il volto sorridente di Suor Serafina, ma il nostro cuore la sente vicina e più che mai attenta a sostenerci. Dio la colmi di gioia e di pace nel suo Regno di luce.
Credo che tanti in Urbania, e da fuori, sentiamo il bisogno di ringraziare la Sorella per il bene che, soprattutto pregando e intercedendo, ha saputo espandere nel cuore e nella vita di molte persone e delle sue stesse Consorelle. La comunione di vita continua, in uno scambio fraterno. Suor Serafina non è più fisicamente tra noi, ma è più vicina al suo Sposo e perciò maggiormente in grado di ottenere benedizioni a quanti le sono state amiche, e vocazioni a questo monastero e alla nostra chiesa diocesana. Una grazia speciale le chiediamo per le famiglie, perché restino unite al Signore e, in un clima di preghiera e di fede, consentano a nuove vocazioni di svelarsi e di manifestarsi alla Chiesa.
Suor Serafina, noi sacerdoti concelebranti, le tue consorelle, i tuoi parenti, l’assemblea qui riunita ti affidiamo all’amore misericordioso del Signore. 
Donaci la tua benedizione e ottienici di amare molto di più la preghiera. Così sia.