Nascita al Cielo

Sabato, 5 luglio 2008, la nostra Consorella Suor Maria Scolastica Pacini, al secolo Lice, di Leone ed Evangelina Lani, ha chiuso gli occhi alla luce di questo mondo, per aprirli alla visione beatifica di Dio.

Era nata a Urbania il 7 maggio 1926. Ha fatto il suo ingresso in monastero il 13 novembre 1948, dove il 3 ottobre 1949 ha preso l’abito benedettino e iniziato l’anno di noviziato. Il 4 ottobre 1950 ha fatto la Professione Temporanea, e il 29 novembre 1953 la Professione Solenne.

Dopo quasi 60 anni di vita benedettina in questo monastero di S.Maria Maddalena, passati nella ricerca costante di Dio, cantando le sue lodi, pregando e lavorando secondo il motto benedettino ORA ET LABORA, lo Sposo Celeste l’ha chiamata a sé per condividere la sua pace nell’eterna dimora del suo Regno.

Alla Messa Esequiale che ha avuto luogo lunedì, 7 luglio 2008, il nostro Parroco Mons.D.Piero Pellegrini ha commentato così le letture (Os 2,16-18.21-22; Sl 144; Mt 9,18-26), in riferimento alla Consorella deceduta:

“Gesù nostro Signore ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del vangelo”. Davanti ai nostri occhi è bene viva e presente l’immagine di Gesù risorto; egli mostra al Padre e a noi le sue piaghe gloriose, per farci comprendere che ha vinto la morte per sé e per tutti coloro che credono in lui. Egli è la risurrezione e la vita: “Chiunque crede in lui ha la vita eterna”. Suor Scolastica è entrata pienamente in questa vita eterna, e noi pensiamo e preghiamo che la sua vita e lode da oggi siano con gli angeli e i santi.

1. “Ecco l’attirerò a me”
Il Signore, nella lettura della liturgia di oggi, esprime il suo progetto d’amore verso ogni creatura: “Ecco, l’attirerò a me”. Dio ci conosce tutti per nome ed ha messo nel cuore di ciascuno una forte nostalgia di sé al punto che non troviamo pace finché non riposiamo in lui. E’ la storia di tanti, da Sant’Agostino a Suor Scolastica, chiamata Lice da tutti gli Urbaniesi, suoi concittadini, per il nome di Battesimo. Suor M. Scolastica Pacini, dopo il bombardamento di Urbania, andò dai suoi cugini a Sant’Angelo in Vado e si unì a loro a lavorare da parrucchiera. Si fidanzò con un giovane di Urbania, che presto cadde in una malattia che lo condusse alla morte. Dopo la morte del fidanzato, Lice sentì l’ispirazione di far visita al Monastero di S. Maria Maddalena, per incontrare le monache. Raccontava spesso alle Consorelle che, appena messo il piede sulla soglia della porta del Monastero, sentì una voce interna che le disse: “Questa sarà la tua casa”.
Da quel giorno continuò a incontrarsi con la Madre Abbadessa e si entusiasmò sempre più della vita religiosa, fino a quando decise di entrare definitivamente in monastero. Aveva 22 anni. Tutte le sue amiche e conoscenti di Urbania rimasero stupefatte di questa sua scelta. Molte venivano a trovarla, e lei le accoglieva con tanta gioia e dava loro buoni consigli. E così ha fatto il suo percorso della vita religiosa con la Vestizione dell’abito monastico, la Professione Temporanea e la Professione Solenne con grande partecipazione del popolo di Urbania.
Il Signore parla al cuore di ogni suo discepolo, lo sollecita ad una vita di livello alto, mettendo da parte ambizioni umane e cercando una realizzazione piena alla luce del Signore, in qualunque stato di vita: in monastero o nel sacerdozio o in famiglia. Suor Scolastica ha risposto al Signore con generosità, con slancio; grazie alla consacrazione monastica è arrivata a dire al Signore: “Mio Sposo, generoso e fedele, a te dono tutta la mia vita”. E non ha mai tentennato, né ha mai pensato di tornare indietro.

2. “Canterò per sempre la fedeltà del tuo amore”
Attratta dall’amore di Dio, Suor Scolastica ha fatto suo il detto del Salmo: “Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre”. Nella liturgia eucaristica, in quella delle ore, nella comunione con le Consorelle, nel lavoro, nei vari servizi monastici. Una lode al Signore svolgendo nella Comunità parecchi uffici: consigliera, organista, dispensiera, economa e portinaia. Confezionava le ostie e faceva anche lavori di ricamo. Era sempre puntuale all’Opera di Dio, come chiama San Benedetto l’Ufficio divino, ossia, come lo si chiama oggi: la Liturgia delle Ore.

3. “Imponi la mano ed essa vivrà”
Il vangelo ascoltato parla dell’incontro di Gesù con una donna malata e con una bambina morta. E’ un incontro preceduto da una preghiera insistente che uno dei capi religiosi ha rivolto a Gesù. Il Maestro poi guarisce la donna e risuscita la bambina. Questo miracolo è il frutto di una preghiera di intercessione. Suor Scolastica pregava molto per gli altri, sempre, ma soprattutto in questi ultimi anni di infermità fisica. Cercava di pregare sempre e di offrire la sua sofferenza per tutte le intenzioni della santa Chiesa, in particolare per la parrocchia di Urbania, per i sacerdoti, per i missionari e per il mondo intero. Pregava molto per le anime del purgatorio e chiedeva la loro intercessione per vari bisogni. I nostri seminaristi hanno affidato a lei la loro vocazione; ma anche ragazze, sposi, malati hanno affidato a Suor Scolastica di far loro da sostegno e di assisterli con la sua preghiera di intercessione: e tutti si sentivano confortati, sorretti, al sicuro dentro la preghiera di intercessione della Sorella Monaca.
Credo che per questo tanti in Urbania, e da fuori, sentiamo il bisogno di ringraziare la Sorella per tutto il bene che, soprattutto pregando, ha saputo espandere nel cuore e nella vita di tante persone. Proprio questo, però, definisce anche la bella comunione di vita e di cammino che si può continuare. Suor Scolastica non è più fisicamente tra noi, ma è più vicina al suo Sposo e perciò maggiormente in grado di ottenere quanto il suo cuore sponsale e materno intercede per quelli che si rivolgono a lei nei loro bisogni. Le chiediamo di pregare molto per le vocazioni, soprattutto per nuove vocazioni alla vita monastica; le chiediamo di benedire in modo speciale le sue due Consorelle che sabato prossimo faranno la Professione Solenne; le chiediamo una speciale preghiera per le famiglie giovani perché crescano nell’amore e nella fedeltà a Dio e al loro matrimonio.

Conclusione
Suor Scolastica ha terminato la sua vita con una morte serena. E’ andata incontro allo Sposo e alla Mamma Celeste da lei tanto amata e invocata. I nostri occhi non vedono il suo volto, ma il nostro cuore la sente vicina e più che mai attenta a sostenerci.
Dio la colmi di gioia e di pace, e aiuti tutti noi a ricordare i suoi consigli e i suoi insegnamenti: sarà il modo migliore per farla vivere tra di noi, mentre preghiamo Dio che la unisca al coro degli angeli e dei santi, in paradiso. Amen.